L’Inter ha dimostrato di essere pronta a una nuova stagione europea, partendo con una vittoria di carattere sul campo dell’Ajax nella prima gara di Champions League. Dopo il fischio finale, Cristian Chivu ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Prime Video, sottolineando la crescita della squadra e l’importanza di un inizio positivo:
“Abbiamo mostrato un grande spirito di maturità. Partire bene in un torneo come la Champions è fondamentale, soprattutto con il nuovo format che rende ogni partita cruciale. La squadra ha saputo rimanere concentrata e propositiva, gran parte della gara è stata giocata nella metà campo avversaria. L’approccio è stato molto positivo, abbiamo cercato di imporre il nostro gioco e siamo riusciti a farlo con costanza”.
Chivu ha voluto anche lodare i suoi giocatori, evidenziando la voglia di riscatto dopo un periodo di difficoltà. “La squadra ha la giusta mentalità, è un gruppo che ha sete di riscatto e di far bene. I ragazzi meritano tutti i complimenti, sono davvero eccezionali e ci stanno dando grandi soddisfazioni”.
Uno degli argomenti che ha suscitato più attenzione è stato il giovane talentuoso Francesco Pio Esposito, protagonista in questa prima gara di Champions: “Ha fatto una prestazione straordinaria. Merita tutte le lodi. Ho sempre detto che ho a disposizione 4 attaccanti di grande valore, e stasera ha dimostrato di essere uno dei protagonisti. Ha giocato una partita eccellente, se continua così, il suo futuro è davvero brillante”.
Sul tema dell’identità della squadra e della guida del nuovo allenatore, Chivu è stato chiaro: “Siamo ancora nel processo di adattamento al nuovo sistema e alla filosofia dell’allenatore, ma la squadra ha dimostrato di aver capito cosa ci si aspetta da noi. Non voglio soffermarmi troppo sulle solite domande sull’identità tattica. Quello che conta è che i ragazzi sono pronti a lavorare e a dare il massimo”.
Infine, Chivu ha toccato un tema spesso discusso: l’età dei giocatori. La sua opinione, infatti, va oltre i numeri sulla carta d’identità: “Per me, l’età non ha importanza. Che tu abbia 19 o 36 anni, ciò che conta è come ti comporti in campo. L’esperienza è importante, ma anche la freschezza mentale dei giovani ha un valore incredibile. La chiave è il contributo di tutti, indipendentemente dall’età”.