Oggi il Corriere dello Sport ha spiegato come, sotto l’albero di Natale, le società di calcio di Serie A abbiano trovato un regalo tutt’altro che gradito. L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha ‘congelato’ l’applicazione del Decreto Crescita nel mondo del calcio, per via dell’assenza di uno specifico DPCM. In sostanza, lo Stato ha fatto la Legge ma si è poi dimenticato di adottare il provvedimento per metterla in pratica.
E adesso cosa cambierà per l’Inter e per le altre squadre? Sicuramente non tutte le società saranno colpite in egual misura. Tutto dipende dagli ingaggi che pagano ai calciatori provenienti dall’estero ed ingaggiati dopo il 30 aprile 2019, giorno dell’entrata in vigore del Decreto Crescita.
Che cosa prevedeva il Decreto Crescita? Sgravi fiscali per cinque anni, riducendo del 70% la parte imponibile IRPEF. In linea teorica, le società di calcio avrebbero potuto usufruire di questo regime fiscale agevolato per i calciatori stranieri che si trasferivano nel nostro Paese. A patto che questi mantenessero la residenza in Italia per almeno 24 mesi.
IMPATTO INTER
Per l’Inter, addirittura, impatto di 10 milioni di euro per gli sgravi fiscali sugli ingaggi di Romelu Lukaku e Christian Eriksen (entrambi 7,5 milioni di euro netti a stagione), oltre che per Achraf Hakimi (5).
IMPATTO ALTRE SQUADRE