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Dimarco: “Io do sempre il massimo, quindi ho la coscienza a posto”

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Federico Dimarco ha commentato la vittoria dell’Inter all’esordio in Champions League contro l’Ajax, offrendo anche alcune riflessioni personali su critiche e prestazioni. Intervistato da Amazon Prime Video, il calciatore ha risposto a chi lo aveva recentemente criticato, sottolineando la sua apertura al confronto, pur mantenendo una posizione chiara su ciò che considera accettabile:

“Le critiche fino a che sono costruttive, sono sempre disposto ad ascoltarle. Tuttavia, quando si passa sul piano personale e si esagera, è una cosa che mi lascia un po’ perplesso. Fa parte del gioco, ma io posso guardarmi allo specchio con tranquillità, perché so di dare sempre il massimo per questa maglia, quindi ho la coscienza a posto. Alla fine, sono sempre pronto a ricevere i consigli del mister per migliorarmi”.

Il discorso si è poi spostato su Francesco Pio Esposito, giovane talento dell’Inter che ha avuto un impatto positivo nella partita contro l’Ajax. Dimarco ha voluto elogiare non solo le qualità tecniche di Esposito, ma anche il suo comportamento dentro e fuori dal campo: “Penso che Francesco sia innanzitutto una grande persona. È un ragazzo che lavora sodo, giorno dopo giorno, per migliorare. E dal punto di vista tecnico, è davvero un giocatore forte. Non è da tutti riuscire a fare una prestazione del genere in una competizione prestigiosa come la Champions League”. Dimarco ha poi aggiunto concludendo: “Deve continuare su questa strada, perché è molto utile alla squadra e ha ancora un grande potenziale da esprimere”.

Chivu: “Maturità e voglia di riscatto. Per me la carta d’dentità non esiste”

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L’Inter ha dimostrato di essere pronta a una nuova stagione europea, partendo con una vittoria di carattere sul campo dell’Ajax nella prima gara di Champions League. Dopo il fischio finale, Cristian Chivu ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Prime Video, sottolineando la crescita della squadra e l’importanza di un inizio positivo:

“Abbiamo mostrato un grande spirito di maturità. Partire bene in un torneo come la Champions è fondamentale, soprattutto con il nuovo format che rende ogni partita cruciale. La squadra ha saputo rimanere concentrata e propositiva, gran parte della gara è stata giocata nella metà campo avversaria. L’approccio è stato molto positivo, abbiamo cercato di imporre il nostro gioco e siamo riusciti a farlo con costanza”.

Chivu ha voluto anche lodare i suoi giocatori, evidenziando la voglia di riscatto dopo un periodo di difficoltà. “La squadra ha la giusta mentalità, è un gruppo che ha sete di riscatto e di far bene. I ragazzi meritano tutti i complimenti, sono davvero eccezionali e ci stanno dando grandi soddisfazioni”.

Uno degli argomenti che ha suscitato più attenzione è stato il giovane talentuoso Francesco Pio Esposito, protagonista in questa prima gara di Champions: “Ha fatto una prestazione straordinaria. Merita tutte le lodi. Ho sempre detto che ho a disposizione 4 attaccanti di grande valore, e stasera ha dimostrato di essere uno dei protagonisti. Ha giocato una partita eccellente, se continua così, il suo futuro è davvero brillante”.

Sul tema dell’identità della squadra e della guida del nuovo allenatore, Chivu è stato chiaro: “Siamo ancora nel processo di adattamento al nuovo sistema e alla filosofia dell’allenatore, ma la squadra ha dimostrato di aver capito cosa ci si aspetta da noi. Non voglio soffermarmi troppo sulle solite domande sull’identità tattica. Quello che conta è che i ragazzi sono pronti a lavorare e a dare il massimo”.

Infine, Chivu ha toccato un tema spesso discusso: l’età dei giocatori. La sua opinione, infatti, va oltre i numeri sulla carta d’identità: “Per me, l’età non ha importanza. Che tu abbia 19 o 36 anni, ciò che conta è come ti comporti in campo. L’esperienza è importante, ma anche la freschezza mentale dei giovani ha un valore incredibile. La chiave è il contributo di tutti, indipendentemente dall’età”.

Casarin: “RefCam in Juve-Inter? Serve un grande calcio non questa roba, ma sappiamo chi comanda”

L’ex direttore di gara internazionale Paolo Casarin ha espresso le sue perplessità riguardo all’introduzione della RefCam in Serie A durante la sfida tra Inter e Juve, intervenendo ai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport. La nuova tecnologia, che consente di seguire l’azione dal punto di vista dell’arbitro attraverso una microcamera, non ha convinto del tutto uno dei volti storici della classe arbitrale italiana:

“Può rappresentare un elemento in più per chi guarda, ma non credo che sia qualcosa di determinante”, ha dichiarato Casarin. “Il calcio ha bisogno di ritrovare la sua essenza, di tornare a essere grande per ciò che accade in campo, non per questi espedienti che, pur essendo tollerabili, sembrano pensati per un pubblico che il calcio non lo ha vissuto davvero”.

Casarin ha poi puntato il dito sul ruolo centrale assunto dalle emittenti televisive nelle decisioni che riguardano il mondo del pallone: “Se le tv decidono che va bene, allora queste innovazioni verranno inserite. Ormai sono loro a dettare le regole”.

Parole che accendono il dibattito sull’equilibrio tra innovazione tecnologica e la conservazione dell’autenticità del gioco, in un calcio sempre più influenzato dagli interessi mediatici.