Nuove polemiche arbitrali dopo la sfida tra l’Inter e il Verona. Il Corriere dello Sport non ha risparmiato critiche al direttore di gara Daniele Doveri e al VAR Gianluca Aureliano per la gestione dell’episodio che ha coinvolto Bisseck e Giovane, giudicando l’intervento del difensore tedesco da cartellino rosso diretto.
Secondo il quotidiano romano, l’intervento dell’interista, pur non essendo violento, era chiaramente scomposto e in ritardo, tale da mettere a rischio l’incolumità dell’avversario. Nel pezzo pubblicato oggi, il giornale accusa il mondo arbitrale di “mistificare le giustificazioni” pur di difendere decisioni errate:
“Ci riempiono la testa con giustificazioni, mistificazioni delle giustificazioni, arrampicate sugli specchi per coprire l’errore nel giustificare un errore – si legge nell’articolo -. L’entrata in ritardo, scomposta ma non violenta, di Bisseck su Giovane era rosso. Per il calcio, per chi lo guarda, per chi ama il tennis o il basket. E invece stavolta la giustificazione è: la direzione dell’azione. Non c’è nessuno fra Giovane e la porta, Sucic è lontanissimo (arriva molto dopo più vicino al pallone, non fatevi ingannare)”.
Il Corriere dello Sport sottolinea come, secondo la propria interpretazione, l’azione fosse chiaramente da espulsione per “condotta gravemente imprudente” e per la posizione di campo, che avrebbe reso l’intervento di Bisseck un fallo da ultimo uomo.
