Conte: “Dopo Eintracht, avremo il Qarabag che può permettersi di fare turnover in campionato”

Alla vigilia della sfida di Champions League contro l’Eintracht Francoforte, valida per la quarta giornata della fase a girone unico dell’edizione 2025/26, Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa mostrando le solite polemiche e lamentele. Il tecnico del Napoli ha esordito sottolineando le differenze tra il calcio europeo e quello dei principali campionati:

“La Champions è un mondo a sé. Guardate il Qarabag: ha 6 punti. Non dimentichiamoci che parliamo di squadre che giocano in tornei dove l’intensità e l’impegno non sono paragonabili a quelli di Serie A, Liga, Bundesliga o Premier League. Non esiste un calendario facile: poi avremo proprio il Qarabag che può permettersi di fare turnover in campionato, mentre noi no”.

Conte ha poi affrontato il tema del calendario, che a suo dire pesa molto sulle squadre dei campionati più competitivi:

“C’è più pressione, più infortuni e meno possibilità di ruotare i giocatori. Per noi quella di domani è una gara importante, ma resto tranquillo: conosco la forza mentale del mio gruppo, e lo abbiamo dimostrato anche sabato. L’ho detto dall’inizio: questa sarà una stagione difficile. Tutti devono sapere che troveranno un ambiente compatto. Il fatto che il Napoli lotti per le prime posizioni dà fastidio, lo capisco, ma la squadra è unita e i ragazzi stanno dando tutto. Siamo lì davanti, e questo evidentemente spaventa qualcuno”.

Non è mancata una risposta decisa anche sul tema dei gol mancanti da parte degli attaccanti: “Qualcuno deve pur aver segnato, visto che siamo primi in classifica. Si cerca sempre il bicchiere mezzo vuoto. È normale avere difficoltà con nuovi innesti e infortuni, ma stiamo reagendo da squadra. Da inizio anno sento solo critiche, poi guardo la classifica e siamo in testa. Abbiamo superato tante assenze, ma ve lo chiedete mai questo?”.

Infine, Conte ha invitato i cronisti a una maggiore obiettività: “Serve fare analisi serie. Anguissa quanti gol ha segnato in più quest’anno? Tre? Bene, metteteli idealmente agli attaccanti. Conta la squadra, non i singoli numeri”.

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