Gli juventini le inventano tutte: “E’ un complotto, l’Inter vuole rubarci un altro scudetto”

“Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, ma sopratutto non c’è peggior cieco di chi non vuole vedere”. Recita così un proverbio molto antico. In questi giorni è successo un vero e proprio terremoto nell’ambiente Juve, vedendo dimessa la mandria dirigenziale. Il motivo? Roba già vista e rivista, una ricetta vecchia di quegli ambienti ma che nessuno, per un motivo o altro, vuole ammettere. Sono fatti così, vivono di scandali da anni. Ma la cosa ancora peggiore, e qui torniamo al proverbio di sopra, è una bella fetta degli juventini.

Una tifoseria che non vuole sentire ragioni, perché ogni cosa che succede alla Juve è sempre per colpa di qualcuno o di qualcosa. Quella squadra non ha mai nessuna colpa, chi dirige pure. E’ così da anni, qualsiasi cosa losca succede in quella squadra è colpa di qualche giudice, di qualche procura oppure… colpa dell’Inter. Si, avete capito bene.

E’ colpa dell’Inter se Luciano Moggi e company chiudevano gli arbitri negli spogliatoi, colpa dell’Inter se la Juve inganna la Consob per trarne dei benefici illeciti. Colpa dell’Inter se la squadra bianconera manovra gli stipendi dichiarando che i giocatori avevano rinunciato per amor di maglia. E poi si scopre che Cristiano Ronaldo aspetta ancora i DICIANNOVE milioni dai bianconeri, l’Atalanta SETTE. Ma il portoghese, secondo i giornali, aveva compiuto un gesto di pura juventinità rinunciando al suo stipendio. 

Su Twitter e su alcuni gruppi juventini di Facebook si grida allo scandalo, è tutto un complotto: “Tutto questo casino per regalare ai prescritti un altro scudetto di cartone”, il post dell’utente Francesco D. con tanto di repliche a favore “Marotta che vuole la sua vendetta”, risponde un altro. Un altro ancora aggiunge “Questi prescritti non si smentiscono mai vogliono rubarci un altro scudetto ma questa volta il grande Agnelli glielo metterà nel cu*o”.

Insomma, la Juve è la solita vittima e l’Inter la carnefice. Mai accettare la realtà dei fatti, negare l’evidenza è uno stile di vita, come spesso succede in questo paese.

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