Guai a trattare il calcio parlando di calcio

Non sia mai parlare di calcio nei programmi di calcio. Parliamo di complotti, favori, arbitri e aria fritta, ma mai di calcio. A noi non ci va proprio parlare di una squadra che sta dominando il campionato in lungo e in largo, di una squadra che regala spettacolo nonostante i fiumi d’odio ogni fine partita. Macché, è meglio parlare di Lautaro che si becca il cartellino giallo, o dell’arbitro che va al monitor e rispetta la sua decisione.
Eh si, perché Ayroldi mica può rispettare il protocollo che i suoi superiori hanno messo in atto. Ayroldi si comporta male e ferisce i sentimenti di una tifoseria confusa, piena di rabbia che cerca solo complotti e mali dappertutto. Ayroldi ha solo preso la stessa decisione di Aureliano in Fiorentina-Inter, ha semplicemente punito l’imprudenza. Si, quell’imprudenza di Sommer-Nzola, però lì nulla da aggiungere, bravo Aureliano, bravo il VAR, bravi tutti. Anzi no, cattivo Sommer che si mette a parare il rigore.
 
Insomma, la solita pochezza che viene raccontata da chi deve svolgere un lavoro equilibrato, imparziale e senza riempire d’odio i cuori dei telespettatori. La solita pochezza che va avanti in un paese che non cerca mai di migliorare, ma per fortuna esiste Thierry Henry, che non si sofferma nella pochezza e parla di ciò che tutti noi appassionati vorremo: parlare solo di calcio.

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