Sacchi avverte: “Chivu, l’esperienza di Parma non sarà sufficiente per l’Inter”

L’ex commissario tecnico Arrigo Sacchi, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha analizzato gli equilibri della Serie A alla luce delle operazioni concluse nel mercato estivo: in particolare Inter e Napoli. Queste le sue parole:

“Chivu ha fatto un lavoro eccellente a Parma, club al quale sono particolarmente legato. È riuscito, in breve tempo, a imprimere alla squadra un’identità chiara, fondata su organizzazione tattica, determinazione, spirito di sacrificio e una notevole solidità difensiva. Tuttavia, l’Inter rappresenta una sfida di tutt’altro livello, e quanto fatto in Emilia non sarà sufficiente. A Milano, infatti, servirà un cambio di paradigma. I nerazzurri saranno chiamati a gestire il possesso palla, ad assumere il controllo del campo e a imporre il proprio gioco, piuttosto che limitarsi a ripartire in contropiede. Per questo motivo, Chivu dovrà necessariamente apportare delle modifiche rispetto all’approccio visto alla guida del Parma”.

Sacchi aggiunge: “Per quanto riguarda la corsa allo scudetto, continuo a ritenere il Napoli la squadra da battere. Lo affermo considerando diversi elementi: in primis, la conferma in panchina di Antonio Conte, tecnico di assoluta esperienza e carisma, e poi gli importanti innesti di mercato come Kevin De Bruyne, Beukema e Noa Lang, che hanno elevato il tasso tecnico e qualitativo della rosa. A oggi, il Napoli resta un passo avanti”.

Infine: “L’Inter, qualora dovesse riuscire a chiudere per Lookman, potrebbe accorciare le distanze e dare vita a un duello avvincente. Le qualità tecniche e atletiche dell’attaccante nigeriano non sono in discussione: lo ha dimostrato ampiamente con la maglia dell’Atalanta. Tuttavia, va ricordato che il calcio resta uno sport collettivo: non basta il rendimento del singolo a fare la differenza. Se Lookman dovesse brillare, ma il resto della squadra non dovesse essere all’altezza, i risultati non arriverebbero comunque. In sintesi, se l’Inter intende competere ad alti livelli, sia in Serie A che in Champions League, dovrà necessariamente elevare la qualità del proprio gioco”.

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