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CdS – Quando Inzaghi stoppò la cessione di Federico Dimarco

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Se oggi Federico Dimarco è un pezzo importante dell’Inter, glielo deve senza dubbio a Simone Inzaghi che ha sempre creduto in lui. Quando Antonio Conte arrivò sulla panchina nerazzurra decise di mandarlo via in prestito, così Dimarco perse l’anno del 19esimo scudetto interista. Dopo essere tornato dal prestito, la sua permanenza all’Inter non era così sicura. Poi sulla panchina nerazzurra arrivò Simone Inzaghi e tutto cambiò per l’esterno dell’Inter. Questo il retroscena che il Corriere dello Sport ha raccontato nell’edizione odierna:

“Il tecnico piacentino si trovò in squadra proprio quel Federico Dimarco, reduce di una bellissima esperienza al Verona sotto la guida di Ivan Juric. Il destino del ragazzo era ancora in bilico, con la maglia gialloblù aveva messo in luce le sue grandi qualità, così l’Inter meditava di venderlo davanti ad un’offerta molto importante. Quel Juric lo aveva chiesto fortemente quando si sedette sulla panchina del Torino, ma Simone Inzaghi intervenne e stoppò la partenza di Dimarco. Quel mancino che lo aveva subito conquistato nel giro di pochi allenamenti non si doveva muovere da Appiano Gentile. L’ex tecnico biancoceleste pretese alla dirigenza nerazzurra che il giocatore rimanesse. Beh, è stata proprio la sua fortuna”, conclude il quotidiano romano.

Corriere dello Sport

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Salini: “Inter e Milan due stadi separati sono una follia! Meglio investire in giocatori”

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Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, ha parlato dell’idea di due stadi separati tra Inter e Milan. Salini non condivide questa idea e a margine dell’inaugurazione della nuova linea della metropolitana di Milano risponde in modo superficiale sulla questione:

“Due stadi separati sono una follia. E’ meglio investire in giocatori, questo è il mio consiglio. Noi come società abbiamo fatto una proposta che risponde proprio alle esigenze di Inter e Milan, ma i proprietari americani stanno ancora riflettendo su un nuovo stadio. Per me presto si renderanno conto di quanto tempo ci vorrebbe in Italia per fare una cosa del genere e si analizzerà di nuovo il nostro progetto. Io nel frattempo su San Siro sto ancora aspettando”, ha detto Salini davanti ai giornalisti presenti.

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Criscitiello punge Spalletti: “Si dovrebbe vergognare sulle parole su Inzaghi. Facesse poco il santo”

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Michele Criscitiello, direttamente dai microfoni di Sportitalia, non usa mezzi termini sulle parole di Luciano Spalletti ai microfoni di Rai Sport. Praticamente Criscitiello non condivide questo tipo di comunicazione del c.t dell’Italia e lo punge sulle parole su Simone Inzaghi:

“A livello di comunicazione Luciano Spalletti è zero. Lui non sa quando parlare e nemmeno quando deve stare zitto. Lui non sa portare nemmeno rispetto ai propri colleghi. In un momento così delicato e grave, lui cosa fa? Si mette a fare certe dichiarazioni come se nulla fosse. Si dovrebbe vergognare, perché in certe situazioni devi avere il buon senso di stare in silenzio piuttosto che fare certe sceneggiate. Io nel mondo del calcio non ho conosciuto vergini, quindi se lui è un vergine chiedo scusa”.

Criscitiello continua: “L’esempio più fresco è quando i tifosi del Napoli fanno lo striscione ‘Luciano retta via ultras indicata, ti aspettiamo in grandinata’. Lui in pratica vale zero perché non capisce lo striscione, non si informa che non era per lui e dopo cosa fa prima di rimuovere quel post? Lo riposta, scrive grazie e strizza gli occhi proprio agli ultras. Quindi mi stai dicendo di non conoscerli? Invece non è così, perché qualche anno fa quegli ultras li trovò in sala stampa. Non si può non avere rapporto, ma almeno finiamola con questi modi di fare i santi, perché Inzaghi non ha nulla da nascondere proprio come Spalletti”.

Sportitalia

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