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Tacconi: “Mi hanno rimesso a nuovo. I medici? Peccato fossero tutti interisti”

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Stefano Tacconi vince la sua battaglia contro l’aneurisma celebrale. L’ex portiere juventino si è concesso ai microfoni di Tuttosport per raccontare la sua esperienza in ospedale, a detta sua, in mezzo ai medici interisti. Queste le sue parole:

“Non sono stato per niente un paziente modello, anzi, scappavo con la carrozzina. Una volta mi hanno trovato al quarto piano senza capire come ci fossi arrivato. A volte mi legavano al letto perché non riuscivano a sopportarmi. Questo percorso è stato lungo e per niente semplice. Adesso sono al 75 per cento e mi hanno rimesso a nuovo. L’unico peccato è che fossero tutti interisti. Con il medico ci siamo un po’ scontrati, però il suo apporto è stato molto importante”, ha detto Tacconi.

Tuttosport

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Cassano: “Moratti mi voleva, io interista da sempre, ma non potevo rifiutare il Real Madrid”

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Intervenuto al podcast BSMYT su YouTube, Antonio Cassano ha parlato delle sue esperienze da calciatore. Queste le parole dell’ex fantasista barese:

“Il gol contro l’Inter mi ha cambiato la vita. Ricordo bene che fino al giorno prima facevo fatica a mangiare perché non guadagnavo nulla, in più mi davano un rimborso spese di 80mila lire perché ero ancora un Primavera. L’anno dopo mi fanno un contratto di 270mila lire che all’epoca erano tanti soldi per me”.

Cassano aggiunge: “Dopo Roma ricordo che c’è stato un periodo che l’Inter di Massimo Moratti mi voleva. Era periodo natalizio e al telefono di mio cugino arrivò una chiamata proprio di Moratti. Quel cretino rispose: “Si vabbè, io sono Silvio Berlusconi”. Poi mi chiama il procuratore e mi dice che siamo veramente due scemi perché al telefono era Moratti. Pensa, mi offrivano una barca di soldi, ma in quei giorni Ernesto Bronzetti, amico stretto di Florentino Perez, mi disse che il Real Madrid mi voleva e io non ci ho pensato due volte. Io sono interista da sempre, ma quando ti chiama il Real, la squadra che all’epoca giocavano solo giocatori forti, non puoi rifiutare. Accettai, avevo una voglia pazzesca, ma andò tutto a rotoli perché ero sovrappeso e litigai subito”.

BSMYT

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Fonseca non ci sta: “Ogni contatto è rigore, sta diventando un circo”

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Paulo Fonseca, allenatore del Milan, ha parlato dopo la sconfitta contro la Fiorentina a Firenze. Queste le sue parole:

“Sui rigori non voglio dire nulla, perché io amo il gioco del calcio e non voglio contribuire a un tale circo. Ormai si fischia ogni contatto ed ogni contatto diventa rigore. Il calcio che conoscevo non è così, perché lo stesso calcio è un gioco di contatto. Fino a questo momento abbiamo fatto bene, ma c’è stato qualche problema di aggressività difensiva e quando sbagliamo due rigori prendendo gol così, diventa molto difficile vincere, a prescindere da tutte le opportunità che ti crei. Faccio fatica a spiegare certi gol subìti e faccio fatica a commentare la mancata aggressività nel chiudere alcuni spazi”.

Fonseca continua: “Dei rigori sbagliati non so cosa dire perché il rigorista è Pulisic, non so perché i giocatori hanno cambiato idea. Sono molto arrabbiato e ho detto ai ragazzi che non deve succedere più una cosa del genere. Dell’arbitro non mi piace parlare, ma come ho detto prima non è il calcio che conoscevo. Il gioco del calcio è fatto di contatti e un tocco non può essere sufficiente per fischiare il rigore. Ormai basta che ci sia un semplice tocco e l’arbitro ha il fischietto in bocca. Per me questa situazione non aiuta, diventa un problema per tutti. Il calcio non è un circo. Io non parlo solo dei rigori contro, parlo anche dei rigori che hanno fischiato a noi, non mi piace questa cosa. Quanti rigori vedremo fino a fine campionato?”.