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Casarin: “RefCam in Juve-Inter? Serve un grande calcio non questa roba, ma sappiamo chi comanda”

L’ex direttore di gara internazionale Paolo Casarin ha espresso le sue perplessità riguardo all’introduzione della RefCam in Serie A durante la sfida tra Inter e Juve, intervenendo ai microfoni di Radio Anch’io Lo Sport. La nuova tecnologia, che consente di seguire l’azione dal punto di vista dell’arbitro attraverso una microcamera, non ha convinto del tutto uno dei volti storici della classe arbitrale italiana:

“Può rappresentare un elemento in più per chi guarda, ma non credo che sia qualcosa di determinante”, ha dichiarato Casarin. “Il calcio ha bisogno di ritrovare la sua essenza, di tornare a essere grande per ciò che accade in campo, non per questi espedienti che, pur essendo tollerabili, sembrano pensati per un pubblico che il calcio non lo ha vissuto davvero”.

Casarin ha poi puntato il dito sul ruolo centrale assunto dalle emittenti televisive nelle decisioni che riguardano il mondo del pallone: “Se le tv decidono che va bene, allora queste innovazioni verranno inserite. Ormai sono loro a dettare le regole”.

Parole che accendono il dibattito sull’equilibrio tra innovazione tecnologica e la conservazione dell’autenticità del gioco, in un calcio sempre più influenzato dagli interessi mediatici.

Zazzaroni: “L’Inter mi è piaciuta molto, però Sommer è responsabile di due gol”

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Nel post-partita del tanto atteso confronto tra Inter e Juve, Ivan Zazzaroni ha offerto una lettura controcorrente rispetto al sentimento diffuso tra stampa e tifoseria. Attraverso i suoi canali social, il giornalista ha condiviso un’analisi lucida e articolata, evidenziando come, al di là del risultato finale, la gara sia stata segnata da dinamiche tattiche ben precise:

“Ho letto i giornali e seguito vari commenti online, ma mi sembra di aver assistito a una partita diversa. Che sia colpa della Refcam di Colombo?”, ha esordito con ironia Zazzaroni, riferendosi alla telecamera arbitrale che avrebbe potuto distorcere alcune percezioni del match.

Secondo lui, l’Inter ha sì mantenuto il pallino del gioco per gran parte dell’incontro, ma senza riuscire a concretizzare il proprio predominio territoriale: “Ho visto un’Inter padrona del campo, ma poco incisiva per almeno 80 minuti”, ha spiegato. Un dominio che, a suo dire, è stato neutralizzato da una Juve organizzata e compatta.

Zazzaroni ha elogiato l’approccio tattico di Igor Tudor, che ha scelto una strategia conservativa ma efficace: “Ha chiesto ai suoi di difendere in dieci, molto stretti, per ridurre al minimo gli spazi tra le linee e limitare la manovra nerazzurra”. Una scelta che ha funzionato, considerando che i gol dell’Inter sono arrivati unicamente tramite soluzioni individuali: una prodezza dalla distanza di Calhanoglu e un gol da calcio piazzato.

Infine ha aggiunto: “Il tocco elegante di Kelly, i tentativi dalla distanza di Kenan Yildiz e, nel finale, l’iniziativa di Adzic. Il 3-3 finale è nato ancora una volta da una situazione da palla inattiva, con Thuram protagonista. Poi c’è un Sommer esplosivo ma con qualche limite in uscita, ha responsabilità su almeno due dei gol subiti. A me l’Inter è piaciuta, ma ho apprezzato anche Tudor: concreto, mai sopra le righe, concentrato esclusivamente sul risultato”.

Costacurta: “Questa Inter è vecchia e non ha ciò che le altre squadre hanno”.

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Nel post partita di Juve-Inter, dagli studi di Sky Sport, è intervenuto Alessandro Costacurta, ex difensore del Milan e della Nazionale italiana, che ha offerto una riflessione lucida sul momento dell’Inter e sul lavoro che attende il tecnico Cristian Chivu:

“Il vero nodo – ha commentato Costacurta – è che questa squadra ha un anno in più sulle spalle. Già nella passata stagione si parlava dell’esigenza di renderla più solida, meno ‘liquida’ e dispersiva. Ora Chivu si trova davanti a una sfida importante: costruire qualcosa di diverso, dando identità e compattezza”.

Billy non ha nascosto le sue perplessità anche sul fronte offensivo nerazzurro, sottolineando la carenza di giocatori capaci di inventare: “L’Inter, attualmente, non ha alternative in grado di accendere davvero la manovra. Manca chi dribbla e salta l’uomo, chi può rompere gli equilibri. Dall’altra parte, invece, la Juve ha almeno tre o quattro elementi capaci di creare superiorità numerica. E questo fa la differenza, soprattutto in partite bloccate come questa”.