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Curva Nord: “Interisti, non andate ad accogliere Lukaku con le nostre sciarpe”

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Il ritorno all’Inter di Romelu Lukaku non scalda i cuori della Curva Nord. Già l’anno scorso, dopo la fuga del belga in direzione Londra, i tifosi del tifo organizzato non avevano fatto mancare una frecciatina con uno striscione nei confronti del centravanti: “Non conta chi con la pioggia scappa, ma chi con la tempesta resta”, il messaggio della Curva Nord a Lukaku.

IL COMUNICATO SULLA PAGINA ‘L’URLO DELLA NORD’:

Essendo molto probabile il ritorno di Lukaku all’Inter ci sono da mettere in chiaro alcuni punti:

– la Curva Nord sostiene l’Inter e non farà alcuna contestazione al giocatore (nonostante il comportamento dell’estate scorsa);

– posto ciò nessuno deve andare ad accoglierlo con sciarpe o vessilli della Curva o dei gruppi che la compongono;

– tutto ciò che in futuro verrà eventualmente fatto nei suoi confronti dovrà guadagnarselo sul campo con umiltà e sudore… E’ stato sostenuto (e trattato) come un Re , ora è uno come tanti. Sia altresì chiaro a tutti che non tiferemo mai contro Lukaku se indosserà nuovamente la maglia dell’Inter.

Invitiamo comunque tutti gli interisti a non cadere nel tranello opposto, quello di correre subito a sbavargli dietro. Oltre ad un chiaro aspetto emozionale istintivo, fare finta che niente sia successo, altro non farebbe che dare una ulteriore accelerata a quel processo oramai in atto da anni finalizzato a renderci tutti ebeti e supini consumatori.

Noi siamo e dobbiamo rimanere CUORE – ANIMA – GRINTA – INTERISMO. Non siamo dei signorsì in balia di mosse di giocatori e società. Abbiamo preso atto del tradimento di Lukaku e ci siamo rimasti malissimo. Ad un calciatore queste cose col tempo si possono anche perdonare, ma rimangono.

Ora Romelu palla lunga e pedalare. Fiduciosi, verso un futuro da costruire insieme a chi farà parte di questa nostra famiglia NEROAZZURRA. Avanti Interisti! Avanti Curva Nord”.

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Stefano Feltri: “I contribuenti italiani pagano un pezzo dello stipendio di Lukaku”

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Romelu Lukaku sta tornando a Milano, ma i giornalisti italiani stanno letteralmente impazzendo. L’ultimo è Stefano Feltri che per quanto possa avere ragione, scrive un articolo totalmente a caso, visto che la storia del Decreto Crescita (pubblicato il 30 aprile 2019) non riguarda solo l’attaccante belga ma anche tanti altri giocatori, da Ibrahimovic a Cristiano Ronaldo. E stranamente il caro Feltri non scrisse nulla, invece lo fa oggi con tanti fazzoletti appoggiati sulla scrivania:

 

“Adesso Lukaku deve approdare a Milano prima che scada il primo semestre del 2022, in modo da poter dimostrare di essere stato in Italia per almeno 183 giorni nell’anno solare (dagli ultimi giorni di giugno, appunto, alla fine dicembre): la soglia minima per conservare il benefit. E qui entra in gioco la data-termine del 30 giugno. Da questo punto di vista, la permanenza londinese di Lukaku equivarrebbe a una sorta di periodo di vacanza all’estero. Certo, si tratta di un ragionamento forzato, nei fatti non è così. Ma dalla sua parte avrebbe le carte ufficiali, visto che ha conservato la residenza fiscale italiana. In caso di fallimento dell’operazione nei tempi previsti, dovrebbe restituire quanto ottenuto in precedenza, non avendo rispettato il parametro dei due anni consecutivi di lavoro prevalente in Italia. Superato l’ostacolo, però, c’è un elemento ulteriore positivo per le sue tasche. Essendo padre di un bambino potrebbe, per legge, estendere il beneficio per altri cinque anni. Se non volesse usufruire del “benefit genitori”, gli basterebbe comunque acquistare un immobile a Milano per garantirsi uno sgravio prolungato fino al 2028, quando compirà 35 anni. Con un bilancio di oltre 10 milioni di euro risparmiati nei versamenti Irpef.

 

Così i contribuenti italiani pagano un pezzo dello stipendio di Lukaku che torna all’Inter con lo sconto. Doveva servire a questo il decreto crescita?”, conclude.

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Il Giornale in sofferenza totale: “Lukaku? E se qualcosa girasse male all’Inter? Ha perso la faccia”

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Dopo un anno in Inghilterra, Romelu Lukaku torna all’Inter. La notizia di ieri ha creato troppo nervosismo tra i giornalisti italiani. Come il Corriere dello Sport, anche Il Giornale ha sfogato la propria frustrazione:

“Ed ora tutti felici e contenti. Ciascuno a modo suo. Gli interisti che volevano rivedere Big Rom perché potranno goderselo. E quelli che, invece, non lo volevano e non erano pochi perché, almeno, avranno un capro espiatorio nel caso le cose non andassero per il verso giusto. Son queste le meraviglie del mondo nerazzurro. Ma, bisogna ammettere, Lukaku è un tipo perlomeno coraggioso. Poi ci sarà da rivedere e rivalutare la vena da goleador. Coraggioso perché torna in un mondo che aveva lasciato non proprio come un gentleman. Piuttosto come un traditore a caccia di un bottino da ingaggio. E, guarda come la storia si prende rivincite, proprio su quel bottino, il belga ha costruito il suo ritorno”.

I pianti continuano: “Mi taglio lo stipendio, ha fatto sapere Lukaku ai dirigenti di Chelsea ed Inter. E questi si sono ingolositi. Così, ad occhio e se il giocatore non ha raccontato storie, si vai sui 12 milioni di taglio che valgono tre anni di contratto ancora in essere. L’Inter che lo avrà solo per questa stagione (mica vorrà sborsare 60 milioni nella prossima?) risparmierà poco più di 3 milioni solo sul prezzo dello stipendio. Poi ci sono gli aggiustamenti fiscali riconosciuti. Bene, contenti tutti e auguri al gigantone che ha messo la fiche sul suo numero e vai: gira vorticosa la pallina. Sulla stessa roulette ha puntato anche l’Inter, intendiamoci. Mettiamo che tutto vada per il meglio: allora saranno lodi e onori. Ma se invece qualcosa girasse male? Lukaku, torna dopo aver abbandonato una squadra che si preparava alla nuova stagione, ed è ritornato perché in Inghilterra gli hanno dato il benservito. Mettiamo che non ci prenda con i gol ma soprattutto non riesca a far la differenza per aiutarla a vincere: oltre ai soldi, ci rimetterà anche la faccia. Non dimentichiamo che Big Rom ha dichiarato il suo amore (come fece al Chelsea) ma stavolta per necessità prima ancora che per virtù: all’orizzonte non c’erano altri acquirenti. Direte: maldicenze. Bene, auguri. Stavolta Lukaku deve far gol: perdere qualche milione, per uno come lui, è sostenibile: non morirà di fame. Invece la faccia persa non te la restituisce più nessuno”.

Il Giornale