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Home Blog Pagina 427

A Zazzaroni non passa mai: “Marotta? O è davvero il migliore, o gli altri sono troppo scarsi”

Di
veriinteristi
-
17 Giugno 2022

A Ivan Zazzaroni non passa più ormai: nel suo consueto editoriale per il Corriere dello Sport, l’ex ballerino di Ballando con le Stelle ha parlato dell’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta. Queste le sue parole:

“Delle due l’una: o è davvero bravo, il Migliore, o sono troppo scarsi gli altri. Forte di una proprietà debole (nonostante gli sforzi dell’entusiasta e educatissimo Steven Zhang) e in evidenti difficoltà finanziarie, con un bilancio che ulula alla luna e le casse vuote, Marotta ha comunque portato a casa Mkhitaryan strappandolo alla Roma e a Mourinho (avrà gradito?, dubito), il promettente vice Brozovic Asllani e soprattutto si è posto nella splendida condizione di poter rinforzare la squadra con Dybala a zero e addirittura Big Rom Lukaku in prestito oneroso (non meno di 8, 10 milioni)”.

Pur sapendo di dover andare incontro ad almeno una cessione pesante, se tutto andrà come l’a.d. nerazzurro spera, l’Inter si presenterà con un gruppo più attrezzato e completo di quella che ha appena perso lo scudetto per un nonnulla. Negli anni Marotta ha avuto il merito di acquisire una straordinaria sensibilità politica – conclude Zazzaroni -, oltre che mercantile: Quando gli sentite dire ‘sì sì no no’ sappiate che sta per fottervi con la delicatezza della piuma. D’oca, dove l’oca siete voi”,

Corriere dello Sport

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Sacchi: “Tridente Lukaku-Lautaro-Dybala? Poco equilibrio. Le squadre non si fanno con le figurine”

Di
veriinteristi
-
17 Giugno 2022
lukaku-dybala-lautaro-sacchi-contro-giocatori-juve

Arrigo Sacchi ha sempre da ridire. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex tecnico del Milan ha parlato dell’Inter che verrà, in particolare del possibile tridente Romelu Lukaku–Lautaro Martinez-Paulo Dybala, qualora arrivassero sia il belga sia l’argentino davanti. Le sue parole:

“Ho sempre pensato che le squadre non si fanno con le figurine. Ero al Real Madrid come direttore tecnico nel 2004-05, e mi chiesero di allenare. Sapete com’era composto l’attacco? Ve lo dico io: Beckham, Raul, Ronaldo, Zidane, Figo. In panchina, i primi due sostituti erano Morientes e Owen. Non era una squadra, era un film. Però mancava la trama. E allora io ringraziai il presidente, ma rifiutai. Per proteggere la difesa sarebbero stati necessari due mediani con i giubbotti antiproiettile. Le squadre hanno sempre bisogno di equilibrio. Se riescono a farli giocare assieme tutti e tre e a ottenere risultati, chapeau! Sarei contento per loro e anche per me che avrei imparato qualcosa di nuovo”.

Sacchi continua: “Nel calcio moderno sono necessari undici uomini sempre attivi, sia in fase offensiva sia in fase difensiva. Si devono muovere in continuazione, devono partecipare alla manovra, devono collaborare. Solo in questo modo si può pensare di recuperare velocemente il pallone, quando ce l’hanno gli avversari. Se si consegnano tre giocatori al nemico, significa che in fase difensiva siamo in otto anziché in undici: come si fa? Le squadre vivono di movimenti sincronizzati: è fondamentale lo spirito di sacrificio e sono fondamentali le caratteristiche fisiche dei giocatori. Io non credo, ma potrei sbagliarmi, che Lukaku, Lautaro e Dybala abbiano queste qualità”, dice Sacchi.
Poi conclude: “Soluzione due punte? Più logica, senza dubbio. Lukaku e Lautaro, assieme, hanno fatto benissimo con Conte e hanno vinto lo scudetto. Lautaro e Dybala, argentini entrambi, credo s’intendano a meraviglia e hanno caratteristiche che si integrano perfettamente. E il tandem Lukaku-Dybala, anche se tutto da scoprire, è un bel mix di fantasia e potenza. Non dimentichiamo che, se si volesse schierare il tridente, bisognerebbe avere due mediani rocciosi e sacrificare una mezzala, un Calhanoglu o un Mkhitaryan”.

La Gazzetta dello Sport

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Gnonto: “Ecco perché sono andato via dall’Inter. Un giorno mi piacerebbe tornare”

Di
veriinteristi
-
17 Giugno 2022
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L’ex bomber della Primavera dell’Inter Wilfried Gnonto, giovane attaccante classe 2003 della Nazionale azzurra e del Zurigo, si è raccontato in un’intervista ai microfoni del Corriere della Sera. Queste le sue parole:

“In questi giorni ho realizzato tanti sogni che avevo quando ho iniziato a giocare. E lo devo ai tanti sacrifici fatti, soprattutto dai miei genitori. Quello che hanno fatto loro per me è stato incredibile. Il passato difficile? Molte volte non c’erano i soldi per andare a Milano all’allenamento: mia mamma lavorava in un hotel a Baveno e sperava nelle mance, per pagare la benzina. Da piccolo non potevo realizzare, ma adesso che ho 18 anni queste cose mi provocano un sentimento strano”.

ZURIGO

“Sono contento, perché vedo che la mia famiglia vive bene come merita. Molti hanno detto che ho lasciato l’Inter per lo Zurigo proprio per i soldi, ma non è così: era la cosa giusta da fare per giocare in prima squadra. Il fatto di avere una occasione per dimostrare il mio valore in prima squadra. Lo Zurigo ha rischiato su di me, sono stato fortunato a incontrare loro. E anche ad avere i miei genitori con me”.

INTER

“L’Inter? Gratitudine: mi hanno dato la prima grande occasione e mi hanno insegnato quasi tutto. Questo ha fatto la differenza per me. Un ritorno in nerazzurro? Non so, posso dire che sono un tifoso dell’Inter – dice Gnonto -, e mi piacerebbe un giorno tornare a vestire quei colori. Ho tanto tempo davanti a me, vedremo con calma. Il mercato? Ho dei sogni come tutti. Ma ne resto lontano, perché molte cose non sono vere o comunque non posso controllarle”. ha concluso Gnonto.

Corriere della Sera

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