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Handanovic: “Vinti trofei restando uniti in ogni momento. Ecco cosa invidio agli altri ruoli in campo”

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Samir Handanovic e l’Inter hanno esteso di un altro anno il rapporto di lavoro che li lega dal 2012. Il capitano ha capito che la futura titolarità spetterà ad André Onana, ma è bastato mettere in chiaro le cose per arrivare alla fumata bianca. Il nuovo stipendio di Handanovic sarà di circa 2,5 milioni di euro più bonus, un’investitura significativa da parte dell’Inter, che in questo periodo deve fare i conti con i diktat imposti dalla proprietà, che ha indicato la rotta del taglio dei costi, necessario per rincorrere il pareggio di bilancio. Uno sforzo che spiega come l’Inter non abbia alcun dubbio in merito all’importanza di avere in rosa una figura come quella del portiere sloveno.

Il capitano nerazzurro è stato il protagonista del Matchday Programme alla vigilia della gara contro la Sampdoria. Queste le sue parole:

“Nell’ultimo anno abbiamo alzato tre trofei, frutto di un grande e lungo lavoro. Abbiamo vissuto delle emozioni potenti, dopo lo Scudetto abbiamo vinto altri due trofei e lo abbiamo fatto restando uniti in ogni momento e mettendo tutto in campo, gara dopo gara. Ognuna di queste partite rimarrà speciale per me, dalla gara contro il Crotone della scorsa stagione fino al successo in Supercoppa Italiana, fino alla più recente: la vittoria all’Olimpico contro la Juve nella finale di Coppa Italia. Altri ruoli in campo oltre al portiere? Avrei piacere di sentire una volta quell’emozione enorme che provano gli attaccanti quando segnano”.

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Dopo la promozione in Serie B, per il presidente del Modena, Carlo Rivetti, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de Il Foglio. Queste le sue parole:

“Questa promozione mi sembra quella dell’Inter nel 2010, a Madrid. Non vado a San Siro da un po’. Sono davvero orgoglioso di aver vissuto questa cavalcata così intensa. Questa società è competente e sa quello che fa, sono sicuro che faremo bene anche il prossimo anno. L’obiettivo sarà quello di dare fastidio a tutte le squadre”. 

Rivetti ha aggiunto: “Dopo aver sposato una juventina convocai i figli e dissi loro che potevano scegliere di fare il tifo per 17 delle 18 squadre della Serie A di allora, ma non per quella squadra che neppure nominavo. Tutte tranne quella della mamma, pena essere immediatamente diseredati. Silvio e Camilla scelsero il Milan. Era quello vinci tutto di Sacchi. Matteo scelse l’Inter e si ritrovò da solo. Non sapeva con chi andare allo stadio. Lo accompagnai. Era l’inizio dell’epoca di Massimo Moratti. Abbiamo fatto l’abbonamento nel primo anno di Moratti. Piano piano ho cominciato a tifare anch’io per l’Inter. Che sofferenza. Poi però è arrivato il Triplete… un’emozione paragonabile a quella della promozione con il Modena”.

Il Foglio

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Ultima conferenza stampa stagionale al Suning Training Centre per Simone Inzaghi. Queste le parole del tecnico nerazzurro:

“La stagione? La sceglierei a colori e non in bianco e nero come si pensava all’inizio. Abbiamo vinto due Coppe, espresso gioco, tornati agli ottavi di Champions e ci giochiamo lo scudetto all’ultima giornata. Vedo tanti colori per questa stagione. La squadra ha fatto una settimana come le altre, sappiamo che ci sono questi ultimi 90′ da giocare alla grande per non avere rimpianti sapendo che non dipende da noi ma dobbiamo fare 84 punti e poi vedremo quel che accadrà. Cosa ho detto ai giocatori? Che dobbiamo concentrarci solo su quel che dipende da noi. Abbiamo visto la Samp che partita ha fatto con la Fiorentina. Si sono salvati, sono liberi di testa e hanno fatto la miglior partita degli ultimi mesi. Il nostro destino non dipende da noi ma passa anche dalla Samp e abbiamo affrontato la partita in modo serio come le altre”.

PARAGONE CON CONTE

“Quanto fastidio mi da? Poco. Io ho un ottimo rapporto con Conte. C’è stima reciproca, il paragone è normale ma non ho dato alcun peso. Guardo il percorso fatto, cosa mi ha dato la società che è sempre stata con me fin dal primo giorno, nei trofei alzati e nelle poche sconfitte. Il campo è quel che deve dare giudizi e soddisfazioni. Credo sia stata una grandissima annata indipendentemente da domani. Posso solo essere soddisfatto di quanto fatto con lo staff, ma non dimentico società, calciatori e tifosi. Alleno un grande gruppo che vuole migliorarsi ogni giorno”.

PERISIC

“Se spero che Perisic resti? Chiaramente, è il mio desiderio. Ho un appuntamento con la società la prossima settimana per parlare della prossima stagione. Fino ad oggi avevamo la finale di Coppa Italia e queste ultime gare di campionato. Con la società c’è un rapporto aperto, franco. Ci troveremo e faremo il punto”.

VOTO ALLA STAGIONE

“Non lo dò, ci siete voi che siete più bravi di me. Dico solo quali erano gli obiettivi posti, sapevamo che sarebbe stato un anno non semplice ma ho capito che avremmo fatto qualcosa di importante. Siamo qui a giocarci lo scudetto all’ultima partita e sappiamo che il campionato può riservare qualcosa. Il mio obiettivo è la Sampdoria, una partita da fare al meglio come ne abbiamo affrontate altre perché contro Udinese e Cagliari non era semplice dopo le vittorie del Milan. Ho la fortuna di avere una squadra molto seria che ha fatto ottime partite”.

CORREA

“Ha tantissima qualità, le ha fatte intravedere. Purtroppo ha avuto due infortuni importanti che lo hanno rallentato. Domani ho ancora un allenamento oggi e tutti i cinque attaccanti che stanno bene. Dopo sceglierò”.

STAGIONE PERISIC

“Penso sia andato oltre. Finché non alleni e non vedi giornalmente il giocatore non puoi avere l’idea. Perisic è sempre stato un osservato speciale da allenatore avversario. Aveva fatto altre ottime annate ma quest’anno penso si sia superato. So che avrà un incontro con la società e spero nella fumata bianca perché faccio affidamento su di lui anche per l’Inter che verrà”, ha concluso Inzaghi.

Inter TV

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