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Ceferin attacca: “I tifosi italiani non hanno fatto nulla contro la Superlega”

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Aleksander Ceferin, presidente dell’UEFA, ha rilasciato un’intervista al termine della sfida di beneficienza tra Hajduk Spalato e Shaktar Donetsk. Queste le sue parole:

“La Superlega è finita. Quando ci hanno fatto la guerra, i tifosi inglesi ci hanno aiutato mentre i tifosi spagnoli e soprattutto quelli italiani non hanno fatto niente al riguardo. I club ucraini? Dobbiamo fare tutto il possibile per assicurarci che i club ucraini inizino a giocare il loro campionato il prima possibile. Non posso dire quando, perché sfortunatamente non vedo una fine imminente della guerra. Per quanto riguarda i club russi, avevamo già preso una decisione a marzo e non è cambiata. Aspettatevi nuove decisioni la prossima settimana, ma potete indovinare da che parte si andrà. È una situazione difficile”.

Ceferin continua: “La Premier League è diversa, ha grande tradizione. Ci sono più soldi ma quando le competizioni europee si rafforzano si allora si parla meno dei campionati. Bayern e PSG dominanti in Germania e Francia? Vero, dominano due club in quei campionati. In Italia c’è maggiore competizione ma i club non sono finanziariamente forti. La nuova Champions? Buona idea ma ci sarebbero meno partite in totale, è un po’ presto per condividere nuove idee con i media ma ci sono alcuni piani”.

Sacchi: “Il Milan è super. Vincere coi debiti vuol dire barare. Gioco Inter anni 60? Lo ribadisco”

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Arrigo Sacchi torna a parlare ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. L’ex tecnico del Milan è intervenuto in particolare sulla lotta scudetto tra l’Inter e i rossoneri. Queste le sue parole:

“Scudetto Milan? Un collettivo super che sta compiendo veramente qualcosa di straordinario. Il rapporto economico tra loro e altre è troppo diverso. L’Inter ha una qualità individuale di esperienza e di tecnica molto superiore, ma il Milan è competitivo grazie al collettivo. Questo ne fa una squadra di livello internazionale, come l’Atalanta. Ora restano Verona, Atalanta e Sassuolo: non sarà semplice. Chapeau a Maldini e ai suoi collaboratori per come hanno gestito la società. Vincere coi debiti vuol dire barare. Milan meno forte delle altre? Ma anche di Juve e Roma per come la vedo io. Io guardo quanto spendono le squadre”.

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“Forse mi sono espresso male o forse non mi hanno capito. L’Inter sta giocando un buon calcio italiano, che però a livello internazionale non vince o vince una volta su cento. Cosa manca? Senza pressing e senza il dominio del gioco non vai lontano. Bisogna essere ottimisti. E uno che rincorre non può essere ottimista. Il Liverpool non ha neppure un fuoriclasse. Salah era qui in Italia ed era un bravo giocatore, non un fuoriclasse. Ma vanno a un ritmo altissimo. L’Inter anche ieri ha giocato un buon calcio, ma è un calcio italiano. Inzaghi lo conosco da tanto tempo, è un ragazzo stupendo e io gli auguro tutto il bene possibile. Sta migliorando, ma senza pressing e senza il dominio del gioco non si vince”, ha detto Sacchi.

La Gazzetta dello Sport

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La Lazio risponde a Mourinho: “Ossessionato, dimentichiamo il fallo di Tonali su Acerbi”

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La Lazio ha replicato con una nota ufficiale alle parole di ieri di José Mourinho, che nel dopopartita di Roma-Bologna ha rimarcato l’episodio del gol vittoria dei biancocelesti contro lo Spezia segnato con Francesco Acerbi in posizione di fuorigioco. Questo il comunicato laziale:

“Il fatto che nel 2022 un allenatore di un’altra squadra (Mourinho), durante le sue conferenze stampa, faccia ripetutamente riferimento a presunti favori arbitrali a squadre concorrenti e che, allo stesso tempo, alcuni giornalisti sportivi nazionali, di dichiarata fede calcistica, si infervorino sullo stesso argomento, dimenticando il loro ruolo professionale e il dovere di imparzialità, dimostra alcune cose:che la Lazio è ossessivamente nei loro pensieri più di altri ambìti obiettivi professionali; che, come spesso accade, si guarda in casa degli altri per distogliere l’attenzione da risultati mancatie da clamorosi episodi avvenuti in casa propria, a proprio favore, sotto gli occhi di tutti; che nonostante la necessità di evolvere l’immagine del calcio in Italia, alcuni protagonisti sono fermi alla costante ripetizione delle accuse agli arbitri e al VAR; che su questi atteggiamenti offensivi verso la categoria degli arbitri e sulla mancanza di obiettività giornalistica troppo spesso si sorvola.


La Società Sportiva Lazio respinge ai mittenti le critiche e le insinuazioni, continua a credere che i valori si dimostrino in campo e non nei salotti televisivi. La Lazio non si presterà mai ad essere l’alibi o il capro espiatorio di nessuno e farà valere nelle sedi opportune le proprie ragioni. La linea della Società continua ad essere quella di non discutere le decisioni prese sul campo, anche quando si tratta di episodi lampanti avvenuti a sfavore della squadra biancoceleste, quale il fallo di Tonali su Acerbi a Lazio-Milan in occasione del gol o la gomitata in area di Ibanez su Milinkovic nel derby di ritorno, solo per citarne due anche se ne abbiamo presenti molti altri, anche in Spezia-Lazio. Episodi decisivi sui quali abbiamo scelto il silenzio per rispetto degli arbitri in campo e del VAR, rispetto che altri non hanno dimostrato e continuano a non dimostrare”.

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