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Sacchi si giustifica: “La mia affermazione non era riferita all’Inter, di cui non mi interessa niente”

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Arrigo Sacchi torna ancora una volta a rispondere dopo le sue parole nei confronti delll’Inter. L’ex tecnico del Milan ha rilasciato qualche commento durante la presentazione del suo libro Il Realista Visionario ieri al Federico II di Jesi. Queste le sue parole:

“In Italia si va avanti facendo i furbi, ma raggiungere l’obiettivo da tali non è mica giusto. Rimarremo sempre in questo stato di crisi se non usciremo da questa situazione non bella. Vincere facendo i debiti vuol dire barare e l’Inter sta barando. Io guardo quanto spendono le squadre”.
Il giorno dopo arriva puntuale la giustificazione di Sacchi. Il suo commento ai microfoni dell’Ansa: “Era del tutto generale la mia affermazione, quindi non era assolutamente riferita all’Inter. Ho anche raccontato un aneddoto su un contrasto avuto con Silvio Berlusconi riguardo all’acquisto di alcuni giocatori importanti, sottolineando che investire in nomi di richiamo avrebbe portato ad un bilancio in rosso e vincere con un bilancio in rosso per Berlusconi sarebbe come barare. Ripeto, la mia affermazione era del tutto generale e non era riferita assolutamente all’Inter, di cui non mi interessa niente, e che per altro sta facendo una bella stagione. Ho anche elogiato l’operato di Simone Inzaghi in nerazzurro”.

 

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Arrigo Sacchi torna a parlare della sua ossessione, ovvero l’ossessione per l’Inter. L’ex tecnico del Milan è intervenuto durante la presentazione del suo libro Il Realista Visionario ieri al Federico II di Jesi. Queste le sue parole: “Il rapporto economico tra l’Inter e il Milan è troppo diverso. L’Inter ha una qualità individuale di esperienza e di tecnica molto superiore, ma il Milan è competitivo grazie al collettivo. In Italia si va avanti facendo i furbi, ma raggiungere l’obiettivo da tali non è mica giusto. Rimarremo sempre in questo stato di crisi se non usciremo da questa situazione non bella. Vincere facendo i debiti vuol dire barare e l’Inter sta barando. Io guardo quanto spendono le squadre”. Ma le parole di Sacchi non sono piaciute a Tony Damascelli che gli risponde così ai microfoni di Radio Radio:

“C’è differenza tra una situazione debitoria e quella patrimoniale, sono due cose diverse. Anche il Milan di Arrigo Sacchi era indebitato, però esisteva un patrimonio netto che era positivo. C’è un aspetto che va oltre il codice del regolamento sportivo: quello dei codici penali e civili. Se un’azienda, in tanti casi quotata in borsa, e hai dei doveri di bilanci da rispettare. Io uscirei dalla frase infelice di Sacchi, perché quando si parla di debiti non si spiega cosa significhi. Chi di noi non ha mai fatto debiti? Sicuramente abbiamo avuto la possibilità di pagarli, ma c’è anche chi non l’ha avuta questa possibilità ed è lì che bisognerebbe intervenire. Questo non è un discorso dell’Inter, perché ci sono società definite floride ma che hanno un patrimonio negativo”.

Infine: “Dunque, bisogna conoscere il significato e le conseguenze di ciò che vai a esprimere in giro. Non è che se uno come Sacchi è un grande personaggio può dire la qualunque. Certamente può dire che si dovrebbe verificare la situazione patrimoniale dei nerazzurri, ma dire che sta barando è un’affermazione. Non è sicuramente in linea con il personaggio che fu, che sembra autorizzato a dire tutto quello che vuole sul calcio. Sacchi – aggiunge Damascelli – parla del fatto che Simone Inzaghi non ha affrontato con disegno tattico e schieramento tattico la sfida con l’Atletico Madrid, solo perché ha messo troppi uomini a difendere, ma andiamo a vedere la partita del suo Milan contro il Benfica, lì vedrete bene quanti difensori aveva in campo”.

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Arrigo Sacchi torna a parlare della sua ossessione, ovvero l’ossessione per l’Inter. L’ex tecnico del Milan è intervenuto durante la presentazione del suo libro Il Realista Visionario ieri al Federico II di Jesi. Queste le sue parole:

“Il rapporto economico tra l’Inter e il Milan è troppo diverso. L’Inter ha una qualità individuale di esperienza e di tecnica molto superiore, ma il Milan è competitivo grazie al collettivo. In Italia si va avanti facendo i furbi, ma raggiungere l’obiettivo da tali non è mica giusto. Rimarremo sempre in questo stato di crisi se non usciremo da questa situazione non bella. Vincere facendo i debiti vuol dire barare. Se l’Inter sta barando? Si. Io guardo quanto spendono le squadre”.
Sacchi continua: “Io credo nei valori di un paese che ha sbagliato valori, però la furbizia non è un valore. Diciamo che conta solo vincere. Cerchiamo sempre di fare tattica, poca gente è stratega e questo si rivolta nel calcio. Un calcio che abbiamo trasformato in uno sport difensivo ed individuale. Una volta questo calcio era un calcio offensivo e di squadra, ma ora fare squadra in questo paese è un miraggio, facciamo molta fatica. Quasi tutti gli allenatori guardano i piedi dei calciatori, ma a me interessava la testa e non avevo bisogno di giocatori già affermati. Inzaghi? Si è evoluto molto e ultimamente sta crescendo. Peccato per l’eliminazione dalla Champions contro la squadra di Simeone. Le spagnole vanno sempre aggredite, invece Inzaghi ad un certo punto schiera sei difensori in campo consegnandosi all’avversario”.

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