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L’Inter Primavera è Campione d’Italia: battuta la Roma nella finale Scudetto

Inter-Primavera-scudetto-2022

L’Inter Primavera di Cristian Chivu è per la decima volta campione d’Italia battendo 2-1 ai supplementari la Roma nella finale scudetto andata in scena al Mapei Stadium di Reggio Emilia. La formazione giovanile nerazzurra, sotto gli occhi di Beppe Marotta e Piero Ausilio, centra il titolo mentre i baby giallorossi vedono sfumare la possibilità di bissare a pochi giorni di distanza il trionfo in Conference League dei big guidati da José Mourinho. Una vittoria quella dei nerazzurri arrivata al termine di un match che, a causa dell’elevata posta in palio, è stato per lunghi tratti bloccati.

Una finale decisa da episodi e questa non fa eccezione: al 70′ Roma avanti con Vicario che di testa anticipa tutti e batte Rovida. Passano però dieci minuti e ci pensa Casadei a pareggiare i conti: i ragazzi di Chivu tornano in partita con merito e trascinano così tutto ai supplementari. Qui sono proprio i nerazzurri ad attaccare con più veemenza e Iliev colpisce un palo su grande intervento di Mastrantonio, quindi appena due minuti dopo, al 97′, ancora Iliev si mette in proprio, converge in area dalla sinistra e calcia sul primo palo trovando il gol del ribaltone. Nel finale i giallorossi attaccano alla disperata, Vicario colpisce una traversa in extremis, ma è la Primavera dell’Inter a trionfare.

IL TABELLINO

ROMA-INTER 1-2

Marcatori: 70′ Vicario (R), 81′ Casadei (I), 97′ Iliev (I)

ROMA (3-4-1-2): Mastrantonio; Ndiaye, Feratovic (46′ Keramitsis), Vicario; Missori, Faticanti, Tripi (102′ Cassano), Rocchetti (83′ Oliveras); Volpato (77′ Pagano); Cherubini (46′ Tahirovic), Satriano (65′ Padula). All. De Rossi.

INTER (4-3-2-1): Rovida; Silvestro (106′ Nunzatini), Hoti, Moretti, F. Carboni; Fabbian (59′ Grygar), Sangalli (79′ Iliev), Casadei; Peschetola (66′ V. Carboni); Abiuso (79′ Owusu), Jurgens (66′ Zuberek). All. Chivu.

Arbitro: Giordano

Ammoniti: Peschetola (I), F. Carboni (I), Feratovic (R), Hoti (I), Keramitsis (R)

Espulsi: nessuno

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Perisic saluta e scrive: “Pazza Inter è una gioia infinita, che dura una vita”

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Dopo le tante indiscrezioni degli ultimi giorni, Ivan Perisic dice addio all’Inter, e lo fa tramite un lungo post sul suo profilo Instagram. Queste le sue parole:

“Dopo 254 partite, 55 goal, 49 assist, 3 trofei e 18.934 minuti passati sul campo a indossare questa gloriosa maglia, la mia avventura all’Inter termina qui.⁣⁣⁣⁣ Anche se ogni fine segna un nuovo inizio, è importante guardare indietro a questi anni passati e condividere con voi il mio più sincero orgoglio per il lavoro svolto e gli obbiettivi raggiunti insieme.⁣⁣⁣⁣ È stata un’esperienza indimenticabile che ha dato tanto a me come giocatore e a tutta la mia famiglia.⁣⁣⁣⁣ Al team, allo staff, a tutti i dipendenti, ma soprattutto ai tifosi: avrete sempre un posto speciale nel mio cuore.⁣⁣⁣⁣ Me ne vado sentendomi onorato di aver fatto parte di questo club. ⁣⁣⁣⁣Con tante emozioni nel cuore, vi lascio dicendo…⁣⁣⁣⁣
⁣⁣⁣⁣
È una gioia infinita, che dura una vita, Pazza Inter, amala“, ha scritto nel suo posto Perisic.

 

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Allegri: “Dybala deve tornare se stesso. Quest’anno nessuna squadra superiore alla Juve”

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In un’intervista rilasciata ai microfoni di Dazn, Massimiliano Allegri ha parlato di Paulo Dybala e del campionato appena concluso:

“Paulo deve tornare a essere se stesso, c’è stato un momento in cui si è fatto trascinare dal fatto che era il nuovo Messi. Un giocatore non può emulare o pensare di essere come un altro. Ha ancora tanto da dare perché ha qualità tecniche straordinarie e gioca in modo divino. Mi emoziono ancora se penso alle annate trascorse con grandi giocatori che mi hanno insegnato e dato tanto. Ho allenato campioni come Cristiano Ronaldo, Ibrahimovic, Ronaldinho, Robinho, Cassano, Seedorf, Pirlo e Buffon, che è stato un fuoriclasse, a parte quando si metteva in porta e non si buttava… Con loro ho avuto anche degli scontri, ma il campione non è quello che esce dallo spogliatoio, sconsolato, e chiama il procuratore, ma quello che tira fuori l’orgoglio, ti dimostra che è ancora un campione e così in campo vince le partite”.

CAMPIONATO

“Milan, Inter e Napoli ci sono arrivate davanti in classifica, ma non ci erano superiori. Se non abbiamo mai vinto negli scontri diretti vuol dire che ci è mancato qualcosa sotto l’aspetto caratteriale o della gestione”, ha detto Allegri.

Dazn

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