Home Blog Pagina 6

Mourinho: “Il PSG ha vinto la Champions senza la sua stella. Come la mia Inter che trionfò senza Ibrahimovic”

mourinho-reguilon-gesto-bellissimo

José Mourinho ha rilasciato un’intervista all’emittente portoghese Canal 11, durante la quale ha speso parole di grande ammirazione per il Paris Saint-Germain di Luis Enrique, protagonista assoluto dell’ultima stagione europea. Nel commentare il successo del club francese, lo Special One ha colto l’occasione per tracciare un parallelismo con un momento iconico della propria carriera:

“Il PSG è stata la squadra dominante dell’anno. Sono riusciti a conquistare la Champions League nonostante l’assenza, almeno sulla carta, del loro elemento più rappresentativo”, ha dichiarato Mourinho, facendo chiaro riferimento alla partenza di Kylian Mbappé.

“Mi fa pensare a quando vinsi la Champions con l’Inter, senza Zlatan Ibrahimovic. Lui passò al Barcellona, e alla fine fummo noi a sollevare il trofeo, non lui”, ha aggiunto con il suo consueto tono diretto.

Nel corso dell’intervista, il tecnico portoghese ha anche espresso apprezzamenti su alcuni protagonisti della rosa parigina: “Mi piacciono molto Nuno Mendes e Vitinha. Posso dire soltanto una cosa: il PSG ha ancora un centrocampo solido che ha disputato una stagione straordinaria. Ma terzini come Nuno Mendes ce ne sono pochissimi in circolazione: dà l’impressione di divertirsi ogni volta che scende in campo”, ha sottolineato Mou.

Infine ha accennato al possibile vincitore del Pallone d’Oro: “Mi piacerebbe che uno dei giocatori del PSG lo vincesse, ma con Jorge Mendes è difficile orientarsi: per lui l’unico che merita il premio è Lamine Yamal”, ha concluso.

Ed è ciò che aspettavano, tutti quanti

inter-squadre-più-tifate-in-italia-brand-più-forti-al-mondo

Eccoci qua signore e signori! Finalmente il momento della vendetta: manita subìta, scudetto scucito dal petto e medagliette da secondi. Esattamente ciò che tutti aspettavano e non vedevano l’ora. Perché scriviamocelo chiaro, ogni tifoso ha le sue gioie, chi la gioia nel festeggiare le disfatte altrui e chi le gioie vere. Che sia chiaro, la finale dell’Inter del 31 maggio non è una sconfitta, è proprio una caduta dalle stelle, persino di faccia, perché il menefreghismo e l’arroganza sono stati puntiti nel giusto modo.

Ci hanno fatto e ci stanno facendo una testa enorme, di più non se ne può. Anzi, serve proprio chiudersi in una bolla. Liberi tutti. Liberi di ridere, di sfottere e di godere. Liberi di godere del nostro disastro calcistico, perché non vedevano l’ora delle facce sconfitte, degli sguardi persi nel vuoto e dei meme pronti in bozza da settimane. Non vedevano l’ora di leggere i titoloni dei giornali che passano dalla poesia all’autopsia della disfatta. Non si aspettava altro che vedere smontare, pezzo dopo pezzo, ogni certezza che si era costruita.

Forse tutto sfottò? Forse. Ma tanta cattiveria, tantissima. Cattiveria che con il calcio non ha niente a che fare, nemmeno con la rivalità. Con quella sensazione viscerale che supera ogni limite, i limiti della sportività. Sono come gli avvoltoi, tutti lì, con il becco puntato, perché senza l’Inter da odiare sono vuoti.

Peccato che la storia non si spezza con una sconfitta, neanche con una bruttissima sconfitta. Perché bisogna sempre ricordarsi che siamo dolore, con quel chiaro dolore in faccia. Siamo passione e rinascita, anche quando il cielo ci crolla addosso. Siamo l’Inter, e l’Inter non muore in una notte. Sappiatelo, tutti. Perché l’Inter fa rumore quando cade, da sconfitta, da ferita, fa sempre paura. Specialmente a coloro che godono con la cattiveria e la sconosciuta sportività.

Godete, sorridete dei vostri teatrini, ma ricordate specialmente una cosa: l’Inter torna sempre. Sempre.

Adani: “La gente con l’Inter è troppo severa, tra il dire e il fare c’è sempre dell’altro”

adani-inter-inzaghi-theo-hernandez-maicon

Durante un intervento nella live Twitch, Daniele Adani prende le difese dell’Inter di Simone Inzaghi e del suo lavoro. Queste le sue parole:

“Io stimo molto lo staff di Simone perché conosco il loro modo di lavorare che è all’altezza. E’ vero che questa squadra ha la rosa per vincere lo scudetto e per arrivare fino in fondo in tutte le competizioni, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo sempre altro. Mi viene in mente la partita di San Siro contro il Bologna, dove i rossoblù fanno una prestazione compatta e offensiva, ci sta che tu Inter faccia una battuta d’arresto”.

Adani aggiunge: “Non dimentichiamo che in questa Inter ci sono tante cose belle. Quando si giudica la squadra di Simone Inzaghi lo si fa sempre partendo da un pregiudizio, ma bisogna prima guardare i risultati. Quando criticate l’Inter dovreste farlo con più equilibrio”.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: