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Tuttosport – Per una volta gli arbitri fanno piangere anche l’Inter

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Come sempre Tuttosport non si smentisce mai con i suoi articoletti da bar. Il giornale di Torino commenta così il 2-2 tra Inter e Cagliari:

“L’arbitro Fourneau ha guastato l’atmosfera di San Siro. In collaborazione con Di Bello e Valeri al VAR, il direttore di gara non ha sanzionato il nettissimo tocco con l’avambraccio sinistro di Lapadula, smarcando così il suo compagno Viola in posizione di tiro davanti alla porta di Sommer. Un pareggio meritato per la squadra di Claudio Raniero, ma che salva il record di punti di Antonio Conte fatto con la Juve nella stagione 2013-2014″.

Il quotidiano torinese aggiunge: “L’Inter piange per un errore arbitrale, l’errore maggiore commesso dai nerazzurri è stato quello di fare un po’ di ‘accademia’ nel secondo tempo. Poi dal nulla arriva il pareggio di Shomurodov. I nerazzurri accelerano e il vantaggio arriva grazie al rigore solare concesso per il mani di Mina in contrasto con Frattesi. Il finale viene riscritto con il gol di Viola complice lo strafalcione dell’arbitro Fourneau. Per una volta gli arbitri fanno piangere anche l’Inter”, ha commentato Tuttosport.

Trefoloni (AIA): “Movimento braccio naturale di Lapadula, regolare il gol del Cagliari”

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Il Cagliari pareggia a San Siro contro l’Inter con un gol assolutamente irregolare. Luca Marelli ha spiegato il motivo del perché il gol dei sardi andava annullato: “Il movimento di Lapadula è volontario, lui allarga il braccio verso il pallone quando sta scendendo. E’ un episodio da on field review che la revoca del gol, che per me andava revocato”. Ma non è d’accordo Matteo Trefoloni, ex arbitro e ora dirigente dell’AIA:

“Questo è un gol regolare. Partiamo dal primo elemento: la palla che arriva da dietro e il giocatore si muove nello spazio e non si aspetta che la palla possa andargli sul braccio. Questo è un movimento di un giocatore in corsa, di un giocatore che sta provando a divincolarsi in marcatura stretta. Non è un braccio largo come nel rigore dell’Inter che rende più grande il movimento delle braccia. Il gesto di Lapadula non è punibile, perché se lui segna nell’immediato il gol viene annullato perché si è avvantaggiato col tocco della mano anche accidentale per regolamento. Invece qui siamo su un passaggio e la palla arriva al compagno che segna”, ha detto Trefoloni.

Insomma, ormai non si capisce più nulla e il controllo del VAR è stato assolutamente frettoloso e superficiale, ma fidiamoci di queste decisioni…

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Il Milan di oggi ha gli stessi stranieri dell’Inter del 2010, come mai Sacchi non si esprime?

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Adesso al buon Arrigo Sacchi non interessa molto parlare della questione stranieri in abbondanza nelle squadre italiane. Non gli interessa perché tocca direttamente il suo Milan, quindi guai a trattare l’argomento. Un argomento che Sacchi stesso non si risparmiava un tempo fa quando toccava all’Inter. Torniamo nel 2015 dove possiamo leggere cosa disse al riguardo l’ex tecnico milanista:

“L’ultima volta che abbiamo vinto una Champions League è stata con l’Inter di José Mourinho. Una squadra che non aveva nemmeno un italiano. Secondo me è assolutamente una vergogna, a parer mio”.

Adesso dove è finito il salvatore dell’italianità? Avrà smesso di trattare l’argomento dopo aver visto il suo Milan riempirsi di solo stranieri? E’ strano perché nel 2015 abbiamo visto un Sacchi inferocito e considerare la Champions League dell’Inter ‘una vergogna’. Quindi seguendo il suo ragionamento, anche lo scudetto del Milan è una vergogna, perché è stato vinto un trofeo nazionale con il 90% della rosa fatta di soli stranieri. Purtroppo c’è sempre la mania di attaccare gli altri per il tifo sfrenato della propria squadra e non per il fatto che un argomento va trattato togliendo i paraocchi del tifo. Sacchi lo sa bene che la sua squadra del cuore è piena di stranieri e di conseguenza non tratterà l’argomento, come lui anche tanti altri compagni di pensiero di convenienza.

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